Snowden su Bitcoin: C’è necessità di un mezzo migliore

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Snowden su Bitcoin: C’è necessità di un mezzo migliore

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Il whistleblower statunitense Edward Snowden ha espresso preoccupazioni sulle prospettive a lungo termine di Bitcoin. Infatti, in un’intervista tenutaasi il 22 marzo ha dichiarato che la blockchain pubblica della criptovaluta lo rendeva suscettibile agli abusi. A seguire tutti i dettagli a riguardo dei punti di vista del famoso informatore e attivista per la privacy statunitense e della loro fondatezza.

Le affermazioni

Parlando via webcam in un’intervista con il direttore della ricerca del Coin Center, Peter Van Valkenburgh, alla conferenza Blockstack Berlin 2018, Snowden ha concordato che il registro del Bitcoin era “devastantemente pubblico”. “Il difetto strutturale più importante, un difetto di lunga durata, è il suo registro pubblico,” ha dichiarato a riguardo del Bitcoin Snowden. Poi ha aggiunto che comunque “potrebbe” averlo usato per acquistare infrastrutture server nel 2013.

Il futuro del Bitcoin rimane un argomento di dibattito quest’anno. Questo perché i miglioramenti tecnici della sua rete ne consentono sempre più l’utilizzo come valuta istantanea e quasi priva di commissioni. Questa settimana, il CEO di Twitter Jack Dorsey ha detto ai media che prevede una “moneta unica” verrà utilizzata su internet entro dieci anni. “Personalmente credo che sarà Bitcoin”, ha aggiunto.

Secondo Snowden, tuttavia, una vera alternativa alle valute fiat che bilancia l’appetibilità delle masse con la mancanza di controllo da parte del governo non è ancora emersa:

“Si tratta di capire come concepire sistemi concorrenti che siano semplicemente così attraenti da non essere ignorati dalla base globale di consumatori, ma in modo che anche i governi stessi che cercano di competere con esse non non siano semplicemente in grado di vietarli in un modo il quale sia applicabile.”

ZCash: L’altcoin più interessante secondo Snowden

Non solo Bitcoin è entrato in discussione, ma anche gli altcoin. Snowden ha confermato di aver usato Monero, pur ribadendo il suo supporto per ZCash come l’altcoin “più interessante” attualmente sul mercato grazie alla sua configurazione “unica” per la privacy. Van Valkenburgh stesso era stato non molto prima ad un’udienza del Congresso degli Stati Uniti. L’udienza in questione trattava del futuro del regolamento delle criptovalute ed ha avuto luogo la scorsa settimana, il 14 marzo.

“Quando parliamo di quali criptovalute sono interessanti secondo me, l’ho detto prima e lo ripeto, ritengo zcash sia il più interessante in questo momento. Questo perché le sue proprietà di privacy sono davvero uniche, ma vediamo sempre più progetti che stanno cercando di emulare questa caratteristica e penso che questa sia una cosa positiva.”

Come uno dei quattro testimoni chiave dell’udienza, la difesa dei valori fondamentali di Bitcoin è stata una priorità evidente di fronte all’opposizione di alcune fonti politiche. “L’innovazione fondamentale di Bitcoin è la scarsità digitale”, ha detto ai legislatori nella sua testimonianza.

“La scarsità digitale può essere utilizzata da persone innovative per una varietà di scopi innovativi. Un token che è scarso e trasferibile da persona a persona può essere usato proprio come il denaro, così come qualsiasi bene nel corso della storia, dall’oro alle conchiglie.”

Conclusione

Snowden ha spinto alcune interessanti critiche nei confronti del Bitcoin. In particolare, Snowden ha spiegato che il meccanismo esistente della blockchain del Bitcoin ha il problema di bilanciare la registrazione dell’intera cronologia delle transazioni con il tentativo di scalare la sua capacità di elaborazione di queste transazioni.

“Questo è semplicemente incompatibile con l’avere un meccanismo duraturo per il commercio, perché non si può avere una cronologia permanente degli acquisti di tutti in cui tutte le interazioni la quale è a disposizione di tutti che funzioni bene su larga scala.”

Questo problema potrebbe essere affrontato per mezzo di una stratificazione del sistema. Questa, per giunta, è già in atto.  E, a dire il vero, è difficile pensare a caratteristiche le quali non possano essere implementate per mezzo di uno strato aggiunto al Bitcoin. L’idea che il BTC sia l’unica criptovaluta della quale abbiamo bisogno non è in realtà priva di senso, si tratta semplicemente di un approccio diverso rispetto a chi ritiene tutte, o quasi, le caratteristiche utili debbano essere integrate nei protocolli base della criptovaluta.

L’approccio del Bitcoin stratificato a suo favore ha la semplicità del livello base che di conseguenza è più semplice da mantere “robusto”. Immaginate, per esempio, che un protocollo che permette i smart contract e la sua virtual machine (come la EVM) contengono una grave vulnerabilità. Se questi sono situati su uno strato separato non comprometterebbero l’intero sistema.

Al contempo esistono anche vantaggi nell’approccio monolitico o l’idea che servano più criptovalute specializzate. Questi però cambiano di altcoin in altcoin ed in base alla filosofia di sviluppo. Solo il tempo saprà dire quale dei molteplici approcci si rivelerà il più efficace.