Anche la HTC lavora ad un “Blockchain Smartphone”

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Anche la HTC lavora ad un “Blockchain Smartphone”

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

La HTC ha aperto nuove strade alla fine degli anni 2000 portando sul mercato uno smartphone basato sul sistema operativo Android. Ora intende fare lo stesso con la blockchain. Il produttore taiwanese di elettronica il martedì ha svelato lo smartphone Exodus. Questo servirebbe sia come punto di connessione mobile al mondo delle reti decentralizzate che come wallet per coloro che vogliono portare le loro criptovalute in tasca.

htc smartphone

I dettagli

Non il primo progetto di questo genere

Secondo Phil Chen l’azienda intende iniziare a distribuire il dispositivo in tempi brevi. Per dare idea della persona della quale stiamo parlando è lui che in precedenza aveva fondato la linea di prodotti HTC Vive per la realtà virtuale e recentemente è tornato in azienda per guidare il progetto Genesis. La HTC non è l’unica azienda a lavorare su uno smartphone dedicato alla blockchain. Ad esempio Sirin Labs ha recentemente raccolto 157 milioni di dollari per creare il suo “Finney”. Ma forse è ben più degna di nota la partnership di Sirin Labs con Huawei, il secondo più importante produttore di smartphone al mondo.

Un obiettivo chiaro

Il modo in cui il prodotto è stato posizionato internamente indica che HTC vede un ruolo importante per le tecnologie decentralizzate. In particolare è una scommessa sulla gestione delle identità digitali dei consumatori decentralizzata. E Raymond Pao, vice presidente associato della nuova tecnologia VR per HTC, ha detto che “sarà la costruzione dell’infrastruttura e telefono che alimenta il web decentralizzato”. Poi spiegando:

“Crediamo che gli smartphone saranno un componente critico per l’intero ecosistema delle criptovalute. Questo telefono fungerà da hub, proprio come ha fatto il PC nei primi giorni di Internet.

Se consideriamo il settore, ci stiamo muovendo in due direzioni. Un lato è centralizzato al 100% in modo che l’azienda piattaforma conosce tutti i dettagli degli utenti. Il valore che le aziende della piattaforma possono fornire è un servizio completamente personalizzato per ogni singola persona. Più l’utente condivide con l’azienda della piattaforma, più i sono personalizzati servizi che le aziende sono in grado di fornire. D’altra parte, ci sono gli utenti che si preoccupano della loro privacy di più e vogliono possedere le loro informazioni e identificazione. Poiché il telefono è il dispositivo più personale che usiamo ogni giorno, vogliamo lavorare all’ecosistema decentralizzato con gli utenti che hanno più a cuore la loro privacy.”

Una blockchain di semplice utilizzo

Sforzi come questo puntano ad una relazione sempre più profonda tra dispositivi mobili e blockchain. Dalla pletora di app per portafogli su smartphone alla capacità di inviare criptovaluta tramite SMS, è una combinazione che ha spinto sia l’innovazione. HTC sta perseguendo quella che potrebbe essere il prossimo grande passo per lo sviluppo di smartphone. Chen ha riferito che l’obiettivo era quello di costruire un prodotto che avrebbe fornito un elevato livello di sicurezza per le risorse digitali memorizzate nel dispositivo. Punto però altrettanto importante è che offra anche una facilità d’uso altri che portafogli sul mercato ancora non riescono a offrire.

In particolare, il Genesis è impostato per includere una vetrina digitale per le applicazioni decentralizzate, o dapp, oltre a un portafogli integrato. L’idea è che questo negozio sarà collegato a blockchain esistenti, tra cui Ethereum. Il telefono avrà anche una API integrata in modo che gli sviluppatori possano costruire applicazioni aggiuntive basate sulle reti integrate. Infatti, HTC sembra scommettere sul fatto che la natura onnipresente dello smartphone, dati provenienti da Statista indicano che quasi 3 miliardi di persone oggi utilizzano gli smartphone in tutto il mondo, è particolarmente adatta per la blockchain, soprattutto per quanto riguarda un maggiore controllo sulle proprie informazioni. Chen infatti chiarisce:

“Ci sta molto a cuore questa identità portatile e che gli utenti siano proprietari della loro identità e dei loro dati, e crediamo che il telefono sia il modo migliore per farlo.”

Un approccio interessante

Essendo uno dei principali produttori di smartphone, ci si potrebbe aspettare che HTC intenda entrare nel mercato in modo deciso ed improvviso. Ma secondo Chen, il produttore taiwanese sta adottando un approccio decisamente diverso. In particolare contattando i progetti come Ethereum e DFinity. Questo sembra mostrare l’intenzione di integrare questi protocolli nel telefono Genesis. Chen spiega:

“In questo momento, stiamo comunicando con Etereum e DFinity. Vogliamo far girare i loro client per ottimizzare i loro nodi. Vogliamo essere la Svizzera per tutti i protocolli, l’Ethereum, ecc. in modo che il telefono possa verificarne il 20-30 per cento. “

Ma poi ha aggiunto quanto sembra un suggerimento per quanto riguarda la sua visione a riguardo della direzione dell’industria per il futuro:

“Ad un certo punto, c’è necessità qualcuno costruisca un protocollo mobile-centrico. “

Nei prossimi mesi, ha continuato Chen, continuerà il lento rilascio di ulteriori informazioni a riguardo di Genesis, tra cui whitepaper, specifiche e simili.

“Pubblicheremo anche alcuni altri whitepaper nel periodo luglio-agosto che saranno più di questo, tratteranno il telefono come un nodo piuttosto che server di fascia medio-alta”

E in un cenno di apertura alla comunità delle criptovalute, una prevendita imminente per il telefono accetterà solo Bitcoin ed Ethereum come pagamento.

“Faremo una prevendita, e accetteremo Ethereum e Bitcoin per il pre-ordine”, ha chiarito Chen.

Conclusione

Con aziende come HTC e Huawei al lavoro con simili obiettivi è solo questione di tempo che la blockchain e le criptovalute raggiungano l’adozione di massa. Se poi consideriamo pure che Facebook ha iniziato a lavorare alla blockchain applicata alla sua piattaforma e che già si inizia a parlare di una criptovaluta rilasciata dall’azienda la cosa sembra più sicura che probabile. A dare ulteriore, ma magari oramai ridondante, conferma dell’inevitabile ruolo di queste tecnologie nel nostro futuro sono le affermazioni della IBM. Infatti l’azienda, oltre a sostenere che la blockchain ha un valore di ben 3,8 trilioni se applicata a soli due settori, dice di essere al lavoro alla prima criptovaluta emessa da una banca centrale basata su Stellar Lumens e che il lancio avverrà a breve.

Insomma, quali saranno i progetti che davvero otterranno un suggesso di grande portata è ancora difficile a dirsi, ma siamo certo che iniziative simili alla Google o la Amazon di adesso stanno nascendo o sono nate da poco. E comprare una fetta dell’iniziativa giusta potrebbe fruttare una fortuna, ma trovare l’iniziativa giusta è appunto il difficile. In questo momento la quasi totalità del valore di questo mercato è di natura speculativa. Questo vale a dire che gli investimenti sono estremamente rischiosi ed i prezzi estremamente volatili. Per questo motivo è di vitale importanza informarsi in maniera approfondita e rimanere aggiornati. Un progetto a riguardo del quale personalmente suggerisco di informarsi è EOS, che grazie al raggiungimento dell’interoperabilità tra blockchain ha raggiunto una scalabilità che potrebbe non avere eguali al lancio programmato per l’inizio di giugno.