Instagram influencer accusato per una truffa da 2,5 milioni di dollari in Bitcoin

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Instagram influencer accusato per una truffa da 2,5 milioni di dollari in Bitcoin

By Alice Leetham - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023
Image of Instagram app on a phone screen

Jay Mazini, personalità nota dei social media, ha usato false conferme di trasferimento bancario per indurre i suoi seguaci a inviargli i loro bitcoin

Jebara Igbara, meglio conosciuto su Instagram con il suo soprannome di Jay Mazini, è stato accusato di frode informatica per aver rubato bitcoin dai suoi seguaci, lo riporta un comunicato stampa di ieri del Dipartimento di Giustizia (DOJ).

L’influencer ha affermato di avere un patrimonio netto di 33 milioni di dollari e ha regolarmente condiviso video con il milione di seguaci che ha, mostrando come distribuiva grandi quantità di denaro a sconosciuti.

A partire da gennaio di quest’anno, Igbara ha avviato attraverso i social media un’offerta d’acquisto di bitcoin elargendo fino al 5% oltre il prezzo di mercato. Uno dei suoi post Instagram recitava: “Compro bitcoin a 60.000 dollari USA. Molte persone stanno chiedendo perché sto pagando più del prezzo di mercato, c’è una ragione. Primo, non posso comprare da certi scambi. Secondo, sto investendo. Chiunque debba vendere, mi mandi un messaggio diretto”.

Quando le vittime accettavano di fare affari con lui, inviava loro un’apparente schermata del suo conto TD Ameritrade per mostrare che era in corso un bonifico così da indurli a inviare i loro bitcoin. Ma i trasferimenti non sono mai arrivati e in almeno un caso, le registrazioni bancarie hanno mostrato che non c’erano fondi sufficienti nel conto di Igbara per effettuare il bonifico indicato.

Il vicedirettore in carica dell’FBI, William F. Sweeney, ha dichiarato: “Crediamo che il personaggio Jay Mazini sia servito come leva per invogliare le vittime a vendergli i loro bitcoin a prezzi attraenti, ma gonfiati. Uno sguardo dietro le quinte, tuttavia, ha rivelato che le cose non sono sempre come sembrano. Non c’era nulla di filantropico nelle transazioni bitcoin che Igbara faceva con le sue vittime. Una rapida ricerca sull’Interweb avrebbe rivelato un’immagine completamente diversa di questo truffatore multimilionario”.

Igbara è riuscito a carpire la fiducia delle sue vittime attraverso delle videochiamate dirette e inviando loro copie dei documenti personali come le foto del suo passaporto. Una vittima, che ha perso circa 750.000 dollari a causa di Igbara, ha detto: “Questo tizio rapina la gente faccia a faccia, e penso che la ragione sia che quando rubi per molto tempo… pensi che sia così facile che poi alla fine lasci molte tracce”.

Il DOJ sostiene che Igbara ha rubato almeno 2,5 milioni di dollari in bitcoin alle sue vittime e rischia ora fino a 20 anni di prigione se condannato.

L’agente speciale dell’IRS-CI, Jonathan D. Larsen, ha avvertito l’opinione pubblica: “L’acquirente deve fare attenzione quando fa acquisti di bitcoin o di qualsiasi altra criptovaluta sui social media… State sempre in guardia e non cadete preda di questi schemi che usano la criptovaluta”.