Investitori statunitensi costretti a lasciare progetto crypto di Telegram

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Investitori statunitensi costretti a lasciare progetto crypto di Telegram

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Gli ostacoli normativi hanno spinto Telegram a ricomprare i token posseduti dagli investitori residenti negli Stati Uniti.

Il lancio del Telegram Open Network (TON) è stato rinviato di un ulteriore anno a seguito del mancato rispetto da parte della società dei requisiti che andavano soddisfatti entro il 30 aprile.

Nell’ambito dell’accordo con gli investitori, Telegram ha promesso che avrebbe offerto un rimborso del 70% sugli investimenti se il progetto non fosse stato inaugurato entro la data di scadenza. Mentre l’offerta è ancora sul tavolo, la società offre anche una restituzione del 110% sull’importo originale di ogni investimento esteso fino ad aprile 2021.

In una lettera riassuntiva della situazione rivolta agli investitori dello scorso lunedì, Telegram ha precisato che solo gli investitori extra Stati Uniti possono estendere le garanzie sui loro investimenti; mentre quelli con residenza negli USA hanno una sola opzione: accettare il rimborso.

La società, inoltre, si rifiuta di effettuare la restituzione sotto forma di criptovaluta a causa della sua posizione presso le autorità di regolamentazione negli USA.

“Abbiamo preso la difficile decisione di non perseguire l’opzione che prevede l’uso di Gram o di un’altra criptovaluta a causa della incerta ricezione da parte delle autorità di regolamentazione competenti”, ha spiegato Telegram nella sua lettera agli investitori.

La scelta della società londinese di restituire agli investitori USA è dovuta ai numerosi ostacoli normativi che ha incontrato nel Paese. La United States Security and Exchange Commission (US SEC) ha intentato una causa contro Telegram nel distretto sud di New York nell’ottobre del 2019, ed ha ottenuto un ordine restrittivo d’urgenza che ha ritardato l’inaugurazione del network.

TON era stato originariamente programmato per andare live ad ottobre 2019, ma il lancio è stato posticipato ad aprile 2020. Ed ora è stato rinviato per una seconda volta riprogrammandolo per l’aprile del 2021.

Proprio ad aprile, a Telegram è stato negato il diritto di distribuire la criptomoneta nativa dl TON, cioè Gram, a investitori non-US fino a quando il tribunale non avrà maturato una decisione in merito al loro caso.

Non è ben chiaro se Telegram sarà in grado di proseguire il suo progetto blockchain, dato che la distribuzione dei token gram rimane incerta.

Stabilire un punto d’appoggio negli USA è stata una battaglia anche a favore delle criptovalute; oltre alla società Telegram, anche il progetto Facebook Libra è oggetto di pesanti critiche e controlli da parte delle autorità di regolamentazione.