La Corea del Sud implementerà una tassa del 20% sui profitti crypto

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La Corea del Sud implementerà una tassa del 20% sui profitti crypto

By Alice Leetham - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023
Image of Seoul, South Korea

Eventuali profitti superiori a 2,5 milioni di won ($2,250) realizzati dal trading di criptovaluta saranno tassati a partire dal 2022

Il ministero dell’economia e delle finanze sudcoreano ha annunciato che implementerà una tassa sul trading di criptovalute, secondo un rapporto pubblicato ieri sul The Korea Herald.

A partire dal prossimo anno, gli investitori dovranno pagare una tassa del 20% sui profitti che realizzano oltre 2,5 milioni di won ($2,250).

Le criptovalute hanno visto un aumento di popolarità in Corea del Sud di recente, con l’exchange locale Bithumb che ha registrato un aumento delle nuove registrazioni del 760% lo scorso anno. Anche K Bank, Shinhan Bank e NH Nonghyup Bank hanno visto un aumento del numero di nuovi conti creati per scambiare criptovalute da 1,08 milioni all’inizio del 2020 a 1,4 milioni il mese scorso.

In quanto tale, l’Assemblea nazionale ha rivisto il codice tributario a dicembre come parte degli sforzi del governo per istituire un solido quadro normativo sulle criptovalute. Quest’ultima incorpora anche una modifica alla legge sulle transazioni finanziarie specifiche, il che significa che da marzo saranno necessari scambi di criptovaluta per implementare misure antiriciclaggio e conoscere le esigenze dei clienti, oltre ad adottare sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni.

Nella tassazione dei guadagni crypto, viene applicato lo stesso standard che è già utilizzato per altre attività non azionarie come gli immobili. Un funzionario governativo anonimo ha spiegato: “A differenza delle azioni, le attività virtuali non sono considerate attività finanziarie nei principi contabili internazionali e reddito da investimenti finanziari, come gli investimenti in azioni”.

Gli investitori al dettaglio che negoziano azioni quotate dovranno pagare un’imposta sulle plusvalenze sui profitti degli investimenti in azioni che superano i 50 milioni di won ($ 45.000) all’anno, a partire dal 2023. Tuttavia, molti ritengono che la discrepanza tra le tasse sulle azioni e le criptovalute sia irragionevole.

Un investitore al dettaglio ha commentato: “Ho venduto azioni che detenevo di recente e ho iniziato a investire in monete (digitali) dopo aver visto il mio collega ricavarne molti soldi. Penso che sia ingiusto addebitare così tante tasse (criptovaluta) rispetto alle tasse sulle azioni”.

Il governo inizierà anche a tassare doni ed eredità ricevuti in criptovalute. Il prezzo medio giornaliero del bene per il mese prima e dopo la data di ricezione verrà utilizzato per calcolare il prezzo ai fini fiscali.

Il capo della Bank of Korea, Lee Ju-yeol, ha detto oggi ai legislatori che “non c’è valore intrinseco negli asset di criptovaluta”, secondo l’agenzia di stampa Yonhap. Ha aggiunto che “È molto difficile prevedere il prezzo, ma il suo prezzo sarà estremamente volatile”.