La pandemia ha accelerato la domanda di valute digitali | Ricerca

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La pandemia ha accelerato la domanda di valute digitali | Ricerca

By Alice Leetham - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Una ricerca condotta dal The Economist Intelligence Unit evidenzia come l’accettazione della valuta digitale sta crescendo sia tra i consumatori che tra le istituzioni.

Nuovi dati raccolti dal The Economist Intelligence Unit per un sondaggio commissionato da Crypto.com, suggeriscono che l’accettazione delle valute digitali è cresciuta nell’ultimo anno.

Oltre 3.000 consumatori sono stati intervistati tra febbraio e marzo 2021 per la ricerca Digimentality 2021, abbracciando un’ampia fetta di paesi, età e background. I risultati mostrano che, rispetto allo scorso anno, sono aumentate le aspettative dei consumatori rispetto al fatto che il loro paese diventerà cashless.

Gli intervistati hanno affermato che l’ostacolo maggiore alla transizione verso una società senza contanti, è dovuto alle abitudini sull’uso del denaro fisico spesso molto radicate, a cui segue una mancanza di comprensione della tecnologia.

Nell’ultimo anno molte persone si sono abituate a fare pagamenti cashless allo scopo di prevenire la diffusione del coronavirus. Infatti, il 46% degli intervistati ha riferito che la pandemia ha reso le valute digitali più convincenti.

Per quanto riguarda il tipo di valute digitali, il 40% dei consumatori conviene che Covid-19 ha aumentato la necessità dell’uso delle valute digitali delle banche centrali (CBDC). Mentre il 46% ha detto la stessa cosa sulle valute digitali open-source come bitcoin.

È interessante notare che le persone dei paesi in via di sviluppo mostrano una maggiore aspettativa nei confronti del passaggio dal contante ai pagamenti digitali, rispetto ai cittadini dei paesi sviluppati.

Il rapporto include anche un sondaggio su 200 investitori istituzionali e gestori di tesoreria aziendale, il 61% di questi pensa che le valute digitali open-source abbiano una utilità nei pagamenti.

Una percentuale molto più alta (tre quarti) degli intervistati istituzionali e aziendali, rispetto ai consumatori, credono che i rispettivi paesi d’appartenenza diventeranno nazioni “senza contanti”, mentre il 78% è d’accordo che l’emissione di CBDC è necessaria per creare un mercato che funzioni con i nuovi strumenti finanziari.

La maggioranza degli intervistati crede anche che lo sviluppo delle CBDC aumenterà la domanda di altre forme di valute digitali non governative.

Sembra anche che ci sia una crescente accettazione tra le istituzioni delle criptovalute come asset per conservare o far aumentare il valore. L’80% degli intervistati, infatti, concorda sul fatto che le valute digitali open-source sono utili come asset di diversificazione in un portafoglio o conto di tesoreria.

Oltre all’adozione delle CBDC, molti partecipanti al sondaggio hanno affermato che la disponibilità di una piattaforma istituzionale per lo scambio delle valute digitali si tramuterebbe in un fattore scatenante per una maggiore attività di portafoglio e di tesoreria investite nelle criptovalute, lo affermano specialmente gli intervistati dagli Stati Uniti.

Il sondaggio sembra mostrare una tendenza, sia tra i consumatori che tra le istituzioni, ad una crescente accettazione e adozione delle valute digitali.