Mastercard: Brevettato modo per aggiungere nodi a blockchain rapidamente

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Mastercard: Brevettato modo per aggiungere nodi a blockchain rapidamente

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Mastercard vuole brevettare un modo per aggiungere rapidamente nuovi nodi a una blockchain. Questo è quanto risulta da nuovi file rilasciati. Non è di certo la prima volta che la Mastercard mostra interesse nella tecnologia blockchain, del resto si è mostrata aperta alla facilitazione di transazioni in criptovalute. Nonostante ciò, questo di certo resta un risvolto interessante.

I dettagli

In una domanda di brevetto, pubblicata giovedì dal Patent and Trademark Office degli Stati Uniti, l’azienda delinea un metodo attraverso il quale i nodi possono connettersi e verificare il contenuto di una particolare blockchain. Per Mastercard, l’idea è quella di aumentare la velocità con cui i nodi, che memorizzano una copia della cronologia delle transazioni di quella rete, possono aggiornarsi. Mastercard ha depositato la domanda per la prima volta nell’ottobre 2016. E come spiega il documento, “una blockchain può memorizzare nel tempo migliaia, milioni o addirittura miliardi di transazioni in un gran numero di blocchi diversi”.

Anche se questo fa parte della sua natura immutabile, questo significa anche che la blockchain potrebbe “contenere migliaia, milioni, o miliardi di blocchi. Di questi ognuno deve essere verificato dal nuovo nodo prima della generazione e aggiunta di nuovi blocchi alla blockchain”. Mastercard continua a spiegare:

“La verifica di un numero così elevato di blocchi può richiedere molto tempo. Durante questo è possibile aggiungere nuovi blocchi alla blockchain. Questo ritarda ulteriormente la possibilità di partecipare al nuovo nodo. È quindi necessaria una soluzione tecnica per aumentare la velocità di navigazione di una blockchain ai fini della sua verifica, il che può ridurre il tempo necessario affinché un nuovo nodo inizi a partecipare alla blockchain.”

A tal fine, il sistema proposto comprenderebbe le cosiddette “fast track flags” incluse nelle intestazioni dei blocchi. I nodi, secondo Mastercard, sarebbero in grado di utilizzare queste flag per scansionare più rapidamente il contenuto della blockchain. In particolare, il documento discute anche l’utilizzo una blockchain appositamente configurata, che fungerebbe da controparte software per i nodi e contribuirebbe migliorando ulteriormente l’efficienza.

Conclusione

Oramai è inutile ripetere analizzando ognuna di notizie simili a queste che la finanza tradizionale e quella delle criptovalute, che in questo momento è quasi un universo parallelo, sono destinate a fondersi. Questo è vero, sopratutto considerando notizie come la criptovaluta rilasciata da una banca centrale annunciata dalla IBM che rendono simili affermazioni relativamente sicure e scontate. Quanto però appare meno scontato è che mentre la finanza tradizionale assumera alcuni aspetti di quella nuova, probabilmente ce ne sarà una parallela. Quella delle criptovalute e blockchain anonime e permissionless. Troppe persone sono interessate a un settore non regolamentato.

La lista di persone che sono interessate a simili mezzi è decisamente lunga e non si tratta di soli malintenzionati. Certo, la cosa sarà comoda per chi commercia beni illegali, ricicla denaro o finanzia terrorismo. Ma allo stesso modo la cosa sarà altrettanto utile a attivisti e dissidenti politici, persone come Snowden ad esempio. Per giunta, WikiLeaks ha avuto uno spiacevole ricordo di quanto è importante preservare la decentralizzazione per le entità “scomode”. Dovremmo tutti renderci conto di una cosa: Un potere come quello garantito dal controllo totale del denaro e dell’economia è un potere troppo grande da cedere a qualcuno (o qualunque gruppo) senza che semplicemente sperare questo non ne abusi sia stupido.