Notizie crypto della settimana: Dogecoin è anche su Coinbase

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Notizie crypto della settimana: Dogecoin è anche su Coinbase

By Hassan Maishera - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Coinbase domina le notizie crypto della settimana, ha infatti aggiunto il supporto per dogecoin (DOGE) ed ha ulteriormente potenziato la sua Coinbase Card

Coinbase lista DOGE ed espande le funzionalità della Coinbase Card

Il principale exchange di criptovalute statunitense, Coinbase, ha ufficialmente listato dogecoin sulla sua piattaforma Pro. La notizia segue l’annuncio del supporto fatto qualche settimana fa. Dogecoin è una delle criptovalute con le migliori prestazioni del 2021, con un ROI del +6.000% da inizio anno. Nonostante il crollo del prezzo occorso nelle ultime settimane, con il listing su Coinbase la criptovaluta ha ripreso slancio, e infatti punta di nuovo alla resistenza a quota 0,5 USD.

Lo scambio di criptovalute ha inoltre ampliato la fruibilità della sua Coinbase Card. Nel corso della settimana, Coinbase ha annunciato che i suoi utenti possono collegare la Coinbase Card con Apple Pay e Google Pay. L’integrazione della carta in Google e Apple Pay, permette ai clienti di usare le criptovalute per pagare l’acquisto di beni e servizi giornalieri attraverso le piattaforme di pagamento supportate.

BNY Mellon espande la sua presenza nello spazio crypto

Ogni settimana il settore delle criptovalute aggiunge nuove istituzioni finanziarie tradizionali. Questa settimana, BNY Mellon, la più antica banca americana, ha ampliato la sua presenza nel mercato inaugurando una soluzione di custodia delle criptovalute in Irlanda. BNY Mellon offrirà il servizio attraverso una nuova unità di asset digitali denominata Digital Innovation Hub. L’azienda, con sede a Dublino, sarà un custode di criptovalute quali bitcoin e altri asset digitali, tra cui i token non fungibili (NFT). Con il Digital Innovation Hub, gli investitori istituzionali possono detenere, trasferire ed emettere asset digitali con facilità. BNY Mellon vuole ritagliarsi un posto tra le principali istituzioni finanziarie tradizionali che forniscono servizi legati alle criptovalute ai loro clienti.

Guggenheim presenta un nuovo fondo per esporsi al Bitcoin

La società di investimento globale, Guggenheim, vuole permettere ai suoi investitori di esporsi alle criptovalute, e per farlo ha presentato richiesta alla Securities and Exchange Commission. Il Guggenheim Active Allocation Fund intende essere un fondo di investimento diversificato a gestione chiusa che permetterà agli investitori di accedere a una vasta gamma di asset, tra cui bitcoin e altre criptovalute. Guggenheim vuole esporsi al bitcoin per il tramite dei future negoziati in borsa, contratti derivati sulle criptovalute e altri strumenti di investimento che forniscono esposizione al BTC. L’azienda ha riferito che ha avanzato la richiesta alla SEC per via della massiccia domanda dai suoi investitori. Guggenheim ha anche avvisato del fatto che a causa della natura volatile delle criptovalute, gli investitori potrebbero registrare perdite significative.

Google apre alla pubblicità degli scambi e dei portafogli crypto negli USA

Il gigante dei motori di ricerca, Google, ha annunciato che a partire dal 3 agosto gli scambi di criptovalute e i servizi di portafoglio legati alle altcoin potranno indirizzare annunci pubblicitari agli utenti statunitensi. Google aveva vietato le pubblicità legate alle criptovalute nel marzo 2018, ma nello stesso anno aveva parzialmente revocato il divieto. L’azienda ha riferito che permetterà solo agli scambi e ai fornitori di servizi di portafoglio con una licenza bancaria federale o statale di pubblicizzarsi negli USA. Le aziende interessate dovranno rispettare anche altri requisiti, tra cui osservare le politiche di Google Ads sugli annunci e la pagina di destinazione. Gli scambi di criptovalute hanno vissuto una crescita massiccia negli ultimi anni, e ciò grazie all’attuale mercato toro che ha portato ad una enorme adozione.

SEC rinvia la decisione sull’autorizzazione per il WisdomTree Bitcoin ETF

Lo US SEC ha rinviato di altri 45 giorni la decisione riguardo l’autorizzazione per il WisdomTree Bitcoin ETF. L’autorità di regolamentazione avrebbe dovuto decidere se approvare o rifiutare la proposta entro il 30 maggio. Ha però deciso di spostare la data e prenderà una decisione il 14 luglio. Questo è il secondo Bitcoin ETF che il SEC rimanda, qualche settimana fa aveva rimandato anche l’ETF di VanEck. In passato l’autorità statunitense ha respinto tutte le domande di ETF Bitcoin presentate, mentre ora ha da rivedere 9 domande di ETF Bitcoin e 3 di Ether (ETH). Il Canada, a differenza degli Stati Uniti, ha già aperto la strada agli ETF approvando diversi ETF Bitcoin ed Ether.

I CBDC stanno guadagnando trazione

Da alcuni mesi i dibattiti intorno alle valute digitali delle banche centrali sono aumentati in varie parti del mondo. Questa settimana, Yao Qian, un ex direttore del Digital Currency Research Institute della PBOC, ha dichiarato di credere che le CBDC possano funzionare sulla rete Ethereum. Secondo Qian, le funzionalità dei CBDC dovrebbero andare oltre la versione digitale del denaro fisico, e dovrebbero avere caratteristiche aggiuntive come i contratti intelligenti. Qian ha anche aggiunto che serve più ricerca sui contratti intelligenti per garantire la loro sicurezza, prima che possano essere legati alle CBDC.

La Banca Centrale Europea ha pubblicato un documento, questa settimana, che avverte dei rischi per la stabilità finanziaria se le banche centrali non svilupperanno ed emetteranno una propria CBDC. Secondo gli autori si dovrebbe prestare attenzione ai rischi per la stabilità che potrebbero sorgere se una banca centrale non offrirà un CBDC. L’emissione di valute digitali delle banche centrali aiuterebbe a mantenere l’autonomia dei sistemi di pagamento locali e l’uso internazionale di una valuta in un mondo digitale. Diverse banche centrali sviluppano un loro CBDC, mentre altre investono nella ricerca. La BCE di Christine Lagarde è aperta all’idea di sviluppare ed emettere l’euro digitale, tuttavia, la banca per ora cerca di capire la giusta infrastruttura per l’euro digitale, ma Lagarde ritiene che potrebbe essere avviato entro il 2025.