TON, la blockchain di Telegram: 850 milioni di dollari in prevendita ICO record

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TON, la blockchain di Telegram: 850 milioni di dollari in prevendita ICO record

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

La popolare app di messaggistica instantanea Telegram è ora un serio contendente nel settore della blockchain. All’inizio di quest’anno, nella prima settimana di gennaio 2018, Telegram ha annunciato i propri piani di lanciare una blockchain di terza generazione. Questa blockchain si chiamerà “Telegram Open Network” (TON). La blockchain di Telegram dovrebbe offrire molte funzioni in più rispetto a quelle che la blockchain di Ethereum può attualmente offrire e dovrebbe essere molto più grande in termini di operazioni di rete e scalabilità.

telegram ton

Una ICO dal successo storico

Sembra che la start-up sia riuscita a raggiungere il primo traguardo prefissato, attraverso la raccolta di ben 850 milioni di dollari. L’obiettivo totale è di 3-5 miliardi di dollari. Secondo il documento ufficiale presentato alla SEC la scorsa settimana, Telegram ha raccolto i fondi “con lo scopo di sviluppare la BlockChain TON, lo sviluppo e la manutenzione di Telegram Messenger e altri obiettivi”. Il documento mostra la firma di Pavel Durov, l’amministratore delegato di Telegram, il titolo è descritto come “Contratti di acquisto per criptovaluta”.

Questi sono i fondi raccolti solo durante la fase di pre-vendita dell’ICO, che si rivolgeva principalmente alle figure di spicco della comunità degli investitori, nonché alle imprese di capitale che avevano beneficiato di forti sconti per l’acquisto dei token nativi di Telegram. Secondo il rapporto di Bloomberg, la prevendita era inizialmente mirata a 600 milioni di dollari, ma l’interesse e la domanda degli investitori hanno spinto l’importo a 850 milioni di dollari.

Telegram è già un “membro attivo” nella comunità delle criptovalute

Telegram è attualmente ampiamente utilizzato da parte della comunità delle criptovalute. Infatti, questa applicazione, è una piattaforma utilizzata dagli organizzatori di diverse ICO. Viene usata per creare i canali di comunicazione e per tenere aggiornati tutti i partecipanti sugli avvenimenti riguardanti l’ICO. L’enorme base di utenti di Telegram è uno dei vantaggi chiave per la piattaforma. L’app infatti dispone di un totale di 180 milioni di utenti attivi. È anche una piattaforma in rapida crescita, con i suoi 500.000 nuovi iscritti e gli oltre 70 miliardi di messaggi scambiati ogni giorno.

Telegram inizialmente intendeva raccogliere altri 600 milioni di dollari per sviluppare il suo progetto TON attraverso una vendita pubblica che inizierà nel mese di marzo, resta però da vedere se questa cifra sarà corretta. Bloomberg ha in precedenza suggerito una espansione della componente di vendita pubblica a ben 1,15 miliardi di dollari, il che porterebbe i fondi a quasi 2 miliardi di dollari in caso di successo.

La funzione della rete TON

Oltre a portare la sua piattaforma di messaggistica alla sua rete TON decentralizzata, Telegram punta a sviluppare sulla propria rete moltissime funzionalità come DAPP, smart contracts, navigazione web 3.0 (web decentralizzato), file hosting decentralizzato, pagamenti, microtransazioni, transazioni p2p (peer to peer), proxy per creazione di servizi VPN decentralizzati ed ambienti di navigazione anonimi e sicuri simili a TOR basati su blockchain.

Ma probabilmente si andrà anche oltre. Telegram integrerà anche un sistema di pagamento basato sulla propria criptovaluta. Questo sistema permetterà di trasferire i fondi in modo abbastanza sicuro grazie alla crittografia dell’applicazione fornita dalla tecnologia blockchain. Inoltre, gli utenti potranno anche risparmiare sulle commissioni di rimessa per il trasferimento di fondi attraverso le frontiere globali. Così come sarà possibile pagare microtransazioni (in particolare quelle che altrimenti comporterebbero un’enorme spesa per le commissioni se pagate per mezzo di carta di credito o debito).

Il rilascio della prima versione di TON è previsto per il secondo trimestre del 2018. Il rilascio del software portafogli Telegram invece è previsto entro l’ultimo trimestre di quest’anno. Altri servizi della rete TON saranno lanciati nel 2019, in quanto l’azienda sta ancora lavorando alla tecnologia alla base di questa blockchain.

Un’analisi più approfondita

In un whitepapeer di 132 pagine, Telegram ha delineato un piano a quattro fasi:

TON Services: Una piattaforma per servizi di terze parti di qualsiasi tipo che consente l’utilizzo dello smartphone come interfaccia semplice per applicazioni decentralizzate e smart contracts.

TON DNS: Un servizio per assegnare nomi umanamente leggibili ad account, servizi, smart contracts e nodi della rete. Con TON DNS, l’accesso ai servizi decentralizzati potrebbe essere come “vedere un sito web sul World Wide Web”.

TON Payments: Una piattaforma per microtransazioni e una rete di canali di micropagamento. Essa mira ad essere utilizzata per “trasferimenti di valore istantanei fuori blockchain tra bot, utenti e altri servizi”. Le salvaguardie integrate nel sistema sono concepite in modo da garantire che tali trasferimenti “siano sicuri quanto le operazioni su blockchain”.

TON Blockchain: Blockchain composta da una catena master e da 2 elevato alla 92sima blockchain secondarie. Il suo aspetto più notevole è lo “Sharding infinito”. Questo è implementato con lo scopo di raggiungere la scalabilità. Così, le blockchain TON mirano ad essere in grado di “suddividersi e fondersi automaticamente per adattarsi alle variazioni di carico”. Ciò significherebbe che nuovi blocchi vengono generati rapidamente e “l’assenza di lunghe code contribuisce a mantenere bassi i costi di transazione, anche se alcuni dei servizi che utilizzano la piattaforma dovessero diventare molto popolari”.

Instant Hypercube Routing: Un sistema progettato in modo che la blockchain possa mantenere la velocità massima anche una volta cresciuta. Il suo approccio basato sul POS raggiungerà il consenso attraverso una variante del protocollo “Byzantine Fault Tolerant”, aumentando velocità ed efficienza. Utilizzerà anche unità di revisione distribuite 2D. Ciò significa che il TON è in grado di far crescere nuovi blocchi validi sopra a quelli che si sono rivelati errati per evitare fork inutili. In altre parole, TON intende essere capace di “autoguarigione”.

Scalabilità estrema

La blockchain di terza generazione di TON si baserà sul “Proof Of Stake”. Questo è un protocollo di consenso garantito da più parti con un elevato grado di tolleranza ai guasti. Si occuperà anche dell’archiviazione di ID, pagamenti e smart contracts. Così, invece di affidarsi al proof of work (POW) per creare la sua criptovaluta, Telegram si affiderà a un modo di creare criptovaluta meno energivoro rispetto al metodo originario del Bitcoin.

Quanto viene affermato è che sarà in grado di effettuare un numero notevolmente grande di transazioni, circa 1 milione al secondo. Questo grazie all’approccio “inter-catena” ed al cosiddetto “sharding dinamico”.

Il potenziale del progetto

L’idea di Durov è quella di lanciare una blockchain completamente nuova, utilizzando i 180 milioni di utenti di Telegram come propulsore per portare la piattaforma quasi immediatamente nel mainstream. TON, di fatto, se tutto va secondo i piani,è destinato a diventare la blockchain più utilizzata al mondo.

Secondo il whitepaper di Telegram, la criptovaluta potrebbe potenzialmente ottenere l’immediata adozione mainstream, essendo legata all’app chat di Telegram. Fonti affermano che Durov ha deciso di combinare un’infrastruttura centralizzata e decentralizzata. Questo perché è più difficile realizzare una rete totalmente decentralizzata scalabile quanto una che ha alcuni elementi centralizzati.

Spostarsi su una piattaforma blockchain decentralizzata potrebbe risolvere due problemi in una volta sola per Telegram. Oltre a creare una vera e propria economia all’interno dell’app, Telegram diverrebbe protetta da gran parte degli attacchi. Inoltre sarebbe anche un rimedio ai provvedimenti da parte degli stati autoritari come l’Iran. Infatti ora Telegram rappresenta il 40% del traffico Internet iraniano, ma è stata temporaneamente bloccata, nonostante le proteste a livello nazionale contro il governo. Telegram ha svolto una delicata azione di riequilibrio politico per cercare di mantenere i suoi utenti nel paese, chiudendo alcuni canali critici nei confronti del governo, ma mantenendone aperti altri.

 Un esempio dalla Cina

Per dare una miglior idea del potenziale di questo progetto basta dare uno sguardo all’oriente. In Cina un sistema simile, anche se centralizzato, è già in esistenza e gode già di vasto utilizzo. Introdotta come applicazione di messaggistica nel 2011 da Tencent, WeChat si è evoluta in una piattaforma per gli utenti cinesi. Con circa 850 milioni di utenti attivi mensili, ora offre ai suoi utenti ciò che in occidente offrono Facebook,  WhatsApp, Messenger, Venmo, Grubhub, Amazon, Uber, Apple Pay e molti altri.

wechat

In Cina, WeChat ha costruito uno “stile di vita mobile” che tocca vari aspetti della vita degli utenti. In media un utente di WeChat apre l’app almeno 10 volte al giorno e almeno per 40 minuti al giorno. Lanciata inizialmente come applicazione di messaggistica per l’invio di messaggi di testo nel 2011 da Tencent (uno dei tre giganti della tecnologia cinese), si è evoluta da “app” a “piattaforma”.

WeChat è stata una delle poche app che sono state introdotte come prodotti Mobile-First in un contesto di rapida crescita dello smartphone in Cina. Questo ha aiutato WeChat a diventare una delle prime app ad ottenere oltre un miliardo di utenti registrati. La crescita degli utenti attivi mensili è stata fenomenale con le ultime cifre riportate di circa 850 milioni nel terzo trimestre 2016, provenienti principalmente dall’Asia. Questo è solo circa 150 milioni in meno di Facebook e WhatsApp, che sono ancora in gran parte applicazioni di messaggistica.

WeChat ha beneficiato di fortissime esternalità di rete, sia dirette che indirette, nel nascente mercato mobile cinese. Più utenti sono entrati nella piattaforma e più utenti volevano unirsi per essere collegati con i loro amici e familiari. Molti cittadini asiatici americani infatti, si sono iscritti a WeChat proprio con lo scopo di rimanere in contatto con i loro parenti in Cina.

Alcune somiglianze con il progetto di Telegram

Inoltre, WeChat è stata tanto intelligente da aprire la piattaforma a sviluppatori terzi. Questi hanno iniziato ad offrire i loro servizi sulla piattaforma WeChat. Più utenti sono presenti sulla piattaforma e più sviluppatori di terze parti vogliono offrire servizi su di essa. Grazie a questi WeChat è emerso come piattaforma o piuttosto un ecosistema che li governa tutti.

Il servizio di pagamento di WeChat ha beneficiato dell’elevata spesa mobile (e-commerce) in Cina, con l’87,4% degli utenti cinesi di Internet che accedono regolarmente a Internet via telefono. Infatti, la funzione Pagamenti di WeChat è diventata una minaccia per Alipay (altra piattaforma di pagamenti da smartphone popolare in Cina).

I pagamenti mobile dominano in Cina

La trasformazione di una società limitata alle banconote da 100 yuan ($15) o meno in una società in cui abbondano i codici QR di pagamento è stato di gran lunga il più grande cambiamento degli ultimi anni nella Cina continentale. Il settore dei pagamenti mobile della Cina ha superato i 29,5 trilioni di yuan nel terzo trimestre del 2017, più di tre volte il livello di un anno fa.

Quando mangiano fuori o fanno acquisti con gli amici, pagano scansionando un codice QR sul tavolo del ristorante o mostrando un codice simile sul loro smartphone al commesso del negozio. Un negozio di spezie, negozio di souvenir del museo o un venditore di pennelli calligrafici cinesi tradizionali esibiscono tutti i segni che rendono chiaro che accettano il pagamento mobile.

Piuttosto che “Accettate carte di credito”? la domanda è: “Accettate Alipay? WeChat Pay”? Le persone scherzano che i mendicanti preferiscono ricevere una donazione mobile piuttosto che denaro contante. La crescita del mobile pay in Cina deriva da una solida base di utenti smartphone. L’onnipresente applicazione di messaggistica WeChat del gigante cinese della tecnologia Tencent ha raggiunto una tale presenza nella vita sociale collettiva che, in ambienti professionali, l’aggiunta reciproca su WeChat talvolta ha sostituito gli scambi di biglietti da visita.

qr mobile pay

In cosa Telegram sarebbe diverso?

Telegram pare avere in progetto di diventare quel che WeChat è riuscita ad ottenere senza blockchain, o almeno è così che pare a primo colpo d’occhio. Ma, ad una esaminazione più attenta, i vantaggi dell’utilizzo della tecnologia blokchain appaiono evidenti. Intanto dobbiamo considerare la situazione decisamente diversa in cui le piattaforme si sono sviluppate e le politiche aziendali che, se non sono diametralmente opposte, sono di certo ben diverse.

WeChat nasce in uno stato solo apparentemente democratico e molto autoritario. Di conseguenza, WeChat è un’azienda completamente trasparente allo scrutinio dello stato e che non esita a conformarsi a qualunque richiesta del governo. Telegram invece è una piattaforma che ha tra gli scopi primari il proteggere la privacy dei propri utenti. E la blockchain sarebbe il mezzo perfetto per ottenere una infrastruttura la quale oltre a offrire privacy e sicurezza migliori, rendono la censura quasi impossibile.

E questo è parte della chiave al probabile successo di questa piattaforma. Questo perché, a differenza della Cina, dove il concetto stesso di privacy è ben diverso, in occidente la sicurezza e la privacy tendono ad essere decisamente apprezzati. Sempre più persone si lamentano della quantità enorme di dati che le grandi aziende accumulano a loro riguardo. Una struttura decentralizzata è un modo per conquistarsi la fiducia degli utenti che sanno che i loro dati non passeranno nemmeno da un tuo server.

Conclusione

Il progetto TON è tra i progetti con più potenzialità attualmente in sviluppo nel settore della blockchain. Le sue implicazioni potrebbero essere enormi. Lo sviluppare una piattaforma simile a WeChat ma decentralizzata potrebbe essere la soluzione a molti dei problemi riguardanti privacy e sicurezza informatica che stiamo affrontando nei ultimi anni.
Inoltre, sono già presenti alcune piattaforme mobile pay in europa e la reazione dell’utenza a queste ha dimostrato che è presente una richiesta che non viene soddisfatta. Forse invece che Apple Pay e Android Pay vedremo arrivare al successo direttamente la nuova piattaforma TON?

Questa ICO è decisamente consigliata come investimento a probabile alto rientro. Per chi non avesse ancora una chiara idea di cosa fossero le ICO abbiamo una comoda infografica a riguardo.