VISA: Criptovalute usate da criminali e politici sporchi

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VISA: Criptovalute usate da criminali e politici sporchi

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Il direttore finanziario Visa ha lanciato uno degli attacchi più chiari fino ad ora registrati dall’establishment finanziario alle criptovalute. Infatti ha affermato che le criptovalute sono state utilizzate da “ogni truffatore e politico sporco” e speculatori che non hanno alcuna idea di cosa stanno facendo. In questo articolo tratteremo la fondatezza di queste affermazioni e possibili motivi meno chiari alla base di questa avversità.

visa

Le dichiarazioni

In un’intervista al Financial Times, Vasant Prabhu, direttore finanziario della più grande rete di pagamento del mondo in base a valore di mercato, ha ricordato gli incontri avuti con investitori poco informati che erano stati “un vero shock” per lui.

Infatti ha dichiarato:

“Il genere di persone che mi pone le domande sono quanto mi spaventa davvero tanto
Sai, ragazzi come il chauffeur della limousine per l’aeroporto… Non hanno idea di quello che stanno facendo”.

Visa opera al centro del principale sistema globale di pagamento, collegando circa 3 miliardi di titolari di carte, 46 milioni di sedi di pagamento e 17.000 istituzioni finanziarie.

Riconoscendo la forza del sentimento tra gli appassionati di criptovalute che vogliono aggirare le istituzioni finanziarie, il signor Prabhu ha detto che ha vissuto non lontano da chi crede davvero in questa tecnologia. Più precisamente persone che pensano che “persone come me siano dinosauri”. Un banchiere ha detto al signor Prabhu circa sei mesi che aveva intenzione di vendere bitcoin nel mese di marzo, perché sapeva sarebbe stato il momento in cui il prezzo avrebbe raggiunto il picco. Un giovane membro della famiglia allargata del signor Prabhu ha affermato con entusiasmo durante la cena di ringraziamento che un investimento in criptovalute di 8.000 dollari è raddoppiato nel valore.

Un probabile sentimento classista

Una dichiarazione che può ben far intuire la stima delle persone comuni del dirigente VISA in questione è:

“Questa è la cosa definitiva che ti fa rendere conto di essere in una bolla, quando il tipo che ti lucida le scarpe ti dice quale stock comprare”

Bitcoin è crollato da un massimo prenatalizio di oltre 19.000 dollari fino a circa 8.100, vale ancora otto volte quanto valeva all’inizio dello scorso anno. Alcuni dei colleghi del signor Prabhu a Wall Street hanno evitato di trattare l’argomento. Jamie Dimon, capo di JPMorgan Chase, ha detto che il mese scorso si rammaricava di descrivere bitcoin come una “frode”. Questo non perché aveva cambiato idea, ma perché era diventato tutto ciò di cui si voleva parlare con lui.

Visa teme le criptovalute e la blockchain?

Visa, che ha una capitalizzazione di mercato di 279 miliardi di dollari, è stata interpellata da analisti e investitori per sapere se il suo modello sarà perturbato dai sistemi di pagamento emergenti. Finora sembra essersi sottratta a qualsiasi potenziale minaccia. Le azioni sono aumentate di oltre il 1.000 per cento rispetto alla sua offerta pubblica iniziale, 10 anni fa, la settimana prossima, grazie anche alla digitalizzazione dei pagamenti globali.

Il gruppo di San Francisco sta sperimentando la tecnologia alla base delle criptovalute. Sta sperimentando una piattaforma basata su blockchain per le banche al fine di facilitare i pagamenti societari transfrontalieri. Tuttavia, l’azienda non elabora o regola le transazioni in criptovalute. “Con una moneta emessa dalla Federal Reserve, so chi c’è dietro”, ha detto Prabhu. Con le criptovalute, ha precisato: “Chi c’è dietro i soldi? Chi diavolo lo sa?”

Visa non impedisce ai consumatori di utilizzare la sua rete per acquistare valuta crittografata, sebbene diverse banche che emettono le sue carte abbiano applicato tale divieto per quanto agli acquisti a credito. L’azienda si è inoltre impegnata con lo scopo di rispettare le norme antiriciclaggio e quelle relative al KYC, ha detto il signor Prabhu. “Abbiamo chiuso fuori la gente immediatamente dove abbiamo avuto anche solo il sospetto di irregolarità”, ha aggiunto.

Accuse alle criptovalute in quanto strumento utile al crimine

Al contrario, ha detto, le criptovalute sono il mezzo preferito dai criminali. “È molto difficile far passare denaro sporco attraverso un sistema bancario. La criptovalute sono fenomenali a quelli scopi… Ogni truffatore e ogni politico sporco del mondo, scommetto, ha a che fare con le criptovalute”.

Chris Skinner, un autore fintech, ha affermato che era insensato suggerire che l’uso principale delle criptovalute era criminale. “C’è qualche attività criminale associata ad alcune criptovalute, ma è abbastanza minima”, ha affermato. “È un mito che la comunità finanziaria vuole promuovere”.

Prabhu ha detto: “La mia opinione personale è che le criptovalute sono più speculative rispetto le opzioni di pagamento visto che operano in un ambiente normativo molto instabile. I mercati stanno testando le criptovalute oggi con le fluttuazioni che abbiamo visto di recente. Siamo agli inizi e osserveremo questo fenomeno con molta attenzione”.

Conclusione

Le istituzioni finanziarie tradizionali possono adattarsi alla blockchain ed alle criptovalute in gradn parte senza grandi sacrifici ma i processori di pagamenti perdono per via di questo cambiamento più degli altri. Infatti i costi delle transazioni che vengono sostenuti dai negozianti i quali attualmente utilizzano POS sono ben più alti rispetto a quelli che dovrebbero essere implementati per adattarsi alla concorrenza apportata dalla nuove tecnologie. Infatti, nella maggior parte dei casi perfino il BTC che ha delle tariffe di transazione relativamente alte si rivelerebbe ben più convenitente. Che dire allora dell’ETH o degli altri altcoin come Ripple che hanno tasse di transazione ancora più basse? Visa ha decisamente motivo di temere questi sviluppi. Questo vale a dire che simili affermazioni, seppur non siano la reazione più matura, sono prevedibili e comprensibili.